Arturo Paoli

Arturo Paoli (Lucca, 30 novembre 1912) viene ordinato sacerdote nel 1940, durante gli anni della guerra contribuisce a salvare centinaia di ebrei e per questo riceverà il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni dallo Stato di Israele e la medaglia d’oro al valore civile dalla Presidenza della Repubblica Italiana. Nel 1949 la Segreteria di Stato del Vaticano lo chiama a Roma come vice assistente nazionale della Gioventù cattolica. Nel 1954 viene allontanato e incaricato di imbarcarsi come cappellano nelle navi di emigranti in Argentina. Durante un viaggio incontra un religioso dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld ed entra nella Congregazione. Nel 1959 viene inviato in Sardegna, tra i minatori della regione Iglesias, per fondare una Fraternità. A 42 anni lascia l’Italia, la prima tappa della sua vita in America Latina è l’Argentina, a Fortin Olmos con i boscaioli. La povertà, le diseguaglianze sociali e le privazioni umane diventano i temi della sua predicazione. Anche Paoli finisce nell’elenco dei condannati a morte dal regime. Si salva in Venezuela, dove risiede dal 1974, prima a Bojò, poi a Monte Carmelo e infine a Caracas. Nel 1985 Paoli si trasferisce in Brasile, prima a Sao Leopoldo poi a Foz do Iguaçu, dove fonda progetti di promozione umana. Nel 2005 torna definitivamente in Italia, a Lucca, dove vive tuttora nella Casa Beato Charles de Foucauld di San Martino in Vignale.
Arturo Paoli

DIALOGO DELLA LIBERAZIONE