Giovanni Botero

Giovanni Botero (1544-1617), nativo di Bene Vagienna, educato giovanissimo presso il Collegio dei Gesuiti di Palermo, maestro di retorica a Macerata e a Loreto, quindi in Francia e poi a Roma e Milano, segretario di Carlo e Federico Borromeo, nel 1589 pubblicò a Venezia, per i tipi di Giovanni Giolito de’ Ferrari, i dieci libri della Ragion di Stato. Un anno prima aveva dato alle stampe un altro saggio fondamentale, il Delle cause della grandezza e magnificenza delle città, mentre nel 1591 sarebbe apparsa la prima edizione delle Relazioni universali: al di là delle sue molte altre opere, il trittico lo avrebbe consacrato alla fama europea e gli avrebbe offerto nuove prospettive d’impiego. Botero, che aveva lasciato la Compagnia di Gesù nel 1580 in seguito a screzi interni e a una forma di malinconica depressione, accettò di servire il duca Carlo Emanuele I di Savoia e nel 1599 divenne precettore dei suoi tre figli maggiori. In seguito al soggiorno spagnolo del 1603-1606 – di cui anche I capitani sono frutto – si occupò dell’educazione degli altri due principi,Tommaso e Maurizio, e scrisse, nelle vesti di abate di San Michele della Chiusa, alcuni componimenti di soggetto religioso ripiegandosi in un pacato raccoglimento spirituale.
Giovanni Botero

LE RELAZIONI UNIVERSALI

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I CAPITANI

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DELLE CAUSE DELLA GRANDEZZA DELLE CITTÀ

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LE RELAZIONI UNIVERSALI