Walter Benjamin

Walter Benjamin  nacque a Berlino il 15 luglio 1892. Dopo essersi laureato a Berna (1919) ed essere rimasto senza successo il suo tentativo di entrare nell'Università di Francoforte come libero docente, orientò la sua attività soprattutto alla saggistica, rivelandosi un pensatore particolarmente eclettico in grado di combinare elementi della mistica ebraica, del marxismo, del romanticismo e dell'idealismo tedesco. Nel 1933 con l'ascesa al potere di Hitler emigrò a Parigi, il che gli permise di approfondire la sua analisi del «moderno», riflettendo in particolare sulla Parigi di Baudelaire. A più riprese il poeta francese ritorna nella sua attività di critico letterario, che comprende lavori su Goethe, Kafka, Kraus, Leskov, Proust, Walser. Tra i suoi scritti più noti figurano i saggi Die Aufgabe des Übersetzers [Il compito del traduttore] (1923), Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit [L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica] (1936) e Über den Begriff der Geschichte [Sul concetto di storia] (1940). Molti altri testi sono venuti alla luce solo dopo la sua morte avvenuta il 26 settembre 1940. Mentre cercava di attraversare il confine franco-spagnolo per sfuggire alla Gestapo, il filosofo tedesco si tolse la vita nel paesino catalano di Portbou. Non mancano tuttavia dubbi sulla versione accreditata del suicidio. 
Walter Benjamin

PENTECOSTE 1912