Alfredo Oriani

Alfredo Oriani nato a Faenza nel 1852 in una famiglia della piccola aristocrazia romagnola e scomparso il 18 ottobre 1909, lo stesso giorno in cui nacque Norberto Bobbio, ebbe un’infanzia difficile. Scontroso e solitario, rivelerà queste caratteristiche anche nei suoi scritti. A Roma frequenta la facoltà di Giurisprudenza, per poi entrare nello studio di un legale a Bologna. Trasferitosi a Casola, nella valle del Senio, Oriani trascorse la vita nella villa di famiglia, amareggiato dalle continue delusioni per il silenzio oppure l’insuccesso con cui le sue opere venivano accolte: romanzi, testi teatrali, saggi di teoria politica e storia, attività giornalistiche. Gelosia del 1894, e Vortice, del 1899, sono i due romanzi più significativi. Alla storia italiana dedicò Fino a Dogali (1889), in cui analizzò le cause della crisi religiosa ed economica della nuova Italia. La lotta politica in Italia (1892), ripubblicato nel 2011 per i tipi di Aragno, discute le vicende storiche italiane dal Medioevo al Risorgimento. La rivolta ideale (1909) è il suo ultimo lavoro. Un’edizione delle sue opere complete fu curata da Benito Mussolini, che vedeva in lui il precursore delle sue idee. Ma Oriani sarà letto, discusso, e variamente apprezzato da Benedetto Croce come da Agostino Gemelli, da Giovanni Gentile o da Antonio Gramsci, che lo considerò «il rappresentante più onesto e appassionato per la grandezza nazional-popolare italiana fra gli intellettuali italiani della vecchia generazione» (Quaderni del carcere), e ancora da Giovanni Spadolini, nel dopo-guerra, e da Norberto Bobbio.
Alfredo Oriani

LA RIVOLTA IDEALE

Alfredo Oriani

LA LOTTA POLITICA IN ITALIA