Gian Giacomo Menon

Gian Giacomo Menon (Medea 1910-Udine 2000) nell’infanzia ha respirato un’aria contadina e cristiana. Dopo le lauree in giurisprudenza e filosofia a Bologna, dal 1939 al 1968 ha insegnato storia e filosofia nel liceo classico “Stellini” di Udine dove è stato un indimenticabile «costruttore di ponti» culturali. Ha scritto centomila poesie, ma non ha pubblicato niente o quasi. Individualista, solipsista, pragmatico, strenuo sostenitore della isostenia dei logoi, indicava così i suoi «segnali di vita»: casualità, nudità, paura. Conversatore brillante e frequentatore di salotti e circoli culturali, dal 1957 Menon abbandona ogni forma di vita mondana per una «decisione di assenza» che perseguirà con determinazione trascorrendo oltre metà della vita ‘nascosto’ in casa «a consumare un’amara invenzione», evitando di lasciare tracce di sé e ogni contatto pubblico escluso l’insegnamento. Per lui la poesia fu «ferita e farmaco insieme», baluardo e sollievo dal mondo; eppure, alla fine, scacco e impotenza. Tra il 1971 e il 2012 dieci compositori hanno scritto musiche ispirandosi ai suoi versi.
Gian Giacomo Menon

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